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05 avril 2010

Jumelage poétique Toscane-Provence - 2ème mi-temps

 

carton jumelage WEB.jpg

 

D’un paysage à l’autre, écrire en mouvement comme on relie des pages inconnues. Le pari de nos mots échangés : celui des couleurs qui s’ignorent encore mais se devinent complémentaires. Notre désir de jumelage poétique est fait de cette matière-là à inventer ensemble.

DS

 

 

 

Pour la deuxième année, après le déplacement en Toscane au printemps 2009 où le Scriptorium avait été reçu par la commune de Pistoia, l'association organise un temps de Jumelages poétiques. Il aura lieu du 13 au 17 avril 2010 en Provence. Le principe de cette initiative est double : tisser des liens de sympathie poétique entre auteurs de différents pays, favoriser des instants de création partagée sur les lieux de vie des poètes.  Et pour cela, vivre des temps forts d’écriture en situation.

 

À cette occasion, le Scriptorium établit un partenariat avec l’association POIEO, sise à l’Isle sur la Sorgue. Sont également parties prenantes du projet la commune de l’Isle sur la Sorgue, l’Accademia del Ceppo de Pistoia, l’Institut culturel italien de Marseille et la Fondation Pro Helvetia.

 

Moulin à eau Isle sur Sorgue 1.jpegLe temps des jumelages se déroulera en deux épisodes : le premier à l’Isle sur Sorgue, le second à Marseille. Il permettra de prolonger la rencontre avec la ville de Pistoia (Italie) et d’ouvrir sur une nouvelle relation avec la ville de Morges en Suisse prévue pour avril 2011 ( Journée internationale du Livre -UNESCO).

 

Le groupe sera constitué des participants suivants :

  • Pistoia/Accademia del Ceppo : les poètes Paolo Fabrizzio Iacuzzi, Maura del Serra, Martha Canfield et  Martino Baldi ainsi que Francesco Dreoni, Ilaria Tagliaferri,  Moreno Fabbri (traducteur et accompagnateurs)
  • Scriptorium : les poètes Dominique Sorrente, André Ughetto, Angèle Paoli, Olivier Bastide et Laurence Verrey (Suisse) ainsi que Valérie Brantôme et Yves Thomas (traductrice et accompagnateur)
  • Mario Passerini, poète (Anagni, Latium) s’associera à la rencontre dans le cadre du jumelage intercommunal entre l’Isle sur la Sorgue et Anagni.

 

Outre les moments de rencontre en écriture et en ateliers de traduction, ce temps de jumelage sera ponctué de deux rendez-vous  publics,  l'un pour une première lecture le jeudi 15 avril à l'Isle sur Sorgue (Salle de la Congrégation), l'autre le lendemain pour un second temps fort à Marseille à l'Institut culturel italien, au cours duquel le professeur Alessandro de Francesco, représentant la revue florentine de poésie comparée Semicerchio, viendra présenter le n°40 de la revue consacrée à Piero Bigongiari et la France.

 

 

Écrire la montagne, la rivière. Plus tard, écrire la mer riveraine et les ports. Faire de toutes ces péripéties des occasions pour activer nos instincts de lumière

 

 

 

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Programme.pdf

 

 

MuseoMarini_Salle des Pomone.jpg
Les poètes du Scriptorium et leurs hôtes parmi les Pomone du Musée Marini à Pistoia (avril 2009)

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Institutions partenaires :

Voir aussi :

 

 

 

16 juin 2009

Le mura dei poeti II - Stanze per un incontro

médaillon jumelage2.jpg

 

 

 

encreAmici_PFI.jpg

 

 

 

Non c’è più tempo amici per le cose

 

 

Per andré, angèle, dominique, elena, yves, olivier, valerie

                                                                         dopo il terremoto

 

 

 

I

 

 

Non c’è più tempo amici per le cose.

 

Fino a quando abbiamo il tempo d’incontrarci

Il tempo è dalla nostra parte per una sera.

 

Ma quando siete venuti qui da lontano ancora

Il lontano ha smesso di essere minaccia vera.

 

Si è fatto calca attorno al tavolo quadrato.

 

Dove le parole scorrono in contraddizione.

 

Alla fine ciascuno di noi sceglie la versione

Che più somiglia al destino che non ha scelto.

 

L’ha avuta in sorte dal padre e dalla madre.

 

 

 

 

II

 

 Non c’è più tempo amici per le cose.

 

Venite da lontano da una terra dove i papi

Sono migranti. Ed i poeti sono uccisi perché

Confessano parole che sono soltanto sussurri.

 

Negli orizzonti limitati da valli di fieno e di lavanda.

 

Simulando gli universi. Invece sono le cornici

Di monti più bassi delle Alpi piene di neve.

 

Siete venuti qui. E per essere arrivati disegnate

Sula carta geografica l’omega immenso della fine.

 

Solo della mia. Sono l’amico della fossa comune.

 

 

 

 

III

  

Non c’è più tempo amici per le cose.

 

L’ho capito da un colpo di tosse più profondo.

 

Da un cedimento del costato per un colpo di tosse

più aggressivo. Vi sedete per l’ultima traduzione.

 

Siete gli apostoli attorno al corpo dell’Amato.

 

Scegliete le parole per capirci o per non capirci.

 

Ma il vento entra dalla Cattedrale senza porte

Né finestre. Pile di vocabolari. Scatole di biscotti.

 

Hanno parole dolci ma impervie. Sinonimi di verbi.

 

Antonimi di fiori. Siamo fuoco e cenere del senso.

 

 

 

 

IV

  

Non c’è più tempo amici per le cose.

 

Finché il saggio ha capelli bianchi bastone d’argento

Emette la sentenza. Gli altri sono ammutoliti al fuoco

Di parole comuni e annuiscono subito in silenzio.

 

Siamo tutti così vicini alla stella da bruciarci le dita.

 

Si arrampicano i versi in salita alle svolte delle strade.

 

Nelle discese dal fondo gelato le parole si scostano

Dal significato. Al dolce ritmo si piegano le mani.

 

In applauso ridi forte Dominique e il gesso di bambino

Cade da lavagna mentre scrivi la prima parola neve.

 

 

 

 

V 

 

Non c’è più tempo amici per le cose.

 

L’ho detto e ripetuto a Valérie. Meritava di leggere.

 

Ha l’asfalto dentro. La parola macchina la parola strada.

 

Guida fino qui. Porta parole da una lingua all’altra.

 

Sembra che per un attimo sia la fidanzata di tutti noi.

 

Speranza di volare. Di sposare due lingue. Farle

Scivolare una sull’altra. Il vento scivola sotto la soglia.

 

Mescola di Piero i libri le dediche i foglietti acronici.

 

A salvare le parole. A consegnarcele immeritate.

 

Mentre Ungaretti ci guarda nella rete a lato opposto.

 

 

 

 

VI 

 

Non c’è più tempo amici per le cose.

 

André decano delle ampolle a un certo punto quando

Il senso di un poema sembra tutto chiaro. Esplode.

 

Spariglia le carte all’improvviso. Tutto cambia gioco.

 

Si smarrisce e solo una risata stabilisce il passo. Più

La stessa strada. Il verso in italiano appare sfigurato.

 

Lambisce l’impossibile. Ci dà illusione di possederlo.

 

Spicca il salto difficile a sostenere. Si batte un record

Ogni volta. L’apnea ci secca la gola. Magico André

Illuminato dalla via. Le parole ti siano casa leggera.

 

 

 

 

VII

  

Non c’è più tempo amici per le cose.

 

Ve lo ripeto credetemi. Mi tradurrete uno per uno.

 

E le parole mi saranno babele di varianti. Io finalmente

Scoppio nei coriandoli. Salto sul primo verso che passa.

 

Faccio l’autostop. Prestatemi un pollice per il viaggio

Che ci faccia più uniti. Sono straniero nel mio paese.

 

Sono con voi in una lingua che ancora non comprendo.

 

Ne capisco il cuore. Ne sento una sola sillaba senza

Il senso della frase. Improvvisa si leva la vertigine.

 

Angèle mi guida in terre delle femmine. Corse-are.

 

 

 

 

VIII

 

 

Non c’è più tempo amici per le cose.

 

Anche il mio verso sotto il peso delle traduzioni

Ha finito per cedere. Ha creato spazio. Fessura.

 

E’ crepata la parete da scalare. Ormai il verso è solo.

 

Si affigge oppure si tace. E finalmente come ora

Da crisalide si spiegano le ali di bianca sorgente.

 

Spaziarsi rompere il macigno finalmente dopo anni.

La cornice è diventata un libro. Dove il tempo

Degli amici è diventato progetto. Si muovono case.

 

Il terremoto cerca parole tra macerie. Qui si sale.

 

 

 

 

IX 

 

Non c’è più tempo amici per le cose.

 

Ogni mattino discendono Iano con la macchina.

 

Suonano alle curve. Per essere presenti all’atelier.

 

Quando scendono il clacson rimbomba. La curva

Si fa irreparabile. Ma sono salvi. In disparte

Olivier discute contrario sopra una parola rara.

 

Nel frattempo si accumula la polvere su noi statue.

 

Elena paziente nell’amore delle valli. Dalla Sorgue

Sul parallelo 44 fino a Pistoia tira un filo inteso.

 

Tende l’arco. Variante decisiva. Pietra dell’origine.

 

 

 

 

 Paolo Fabrizio Iacuzzi

 

 

 

 

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          © Ph. Dominique Sorrente

 

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13 juin 2009

PISTOIA : le temps du jumelage poétique I

 médaillon jumelage2.jpg

italyflag.gif             

 a Pagine italiane I e II

 

S_Giorgio_Blog.jpgFin du mois d'avril dernier. Une escouade de poètes du Scriptorium s'achemine vers la ville de Pistoia où leurs homologues toscans et la municipalité, en l'enceinte de la belle bibliothèque San Giorgio, leur réservent un accueil chaleureux. Trois jours durant, au rythme soutenu des différents temps de rencontre, les quatre poètes français, Dominique Sorrente, André Ughetto, Angèle Paoli et Olivier Bastide ainsi que leurs accompagnateurs Elena Berti, Yves Thomas et Valérie Brantôme, vont amorcer un parcours commun en poésie sous le signe de l'Europe en compagnie des poètes italiens Paolo Fabrizio Iacuzzi, Maura del Serra, Martha Canfield et Alessandro Ceni.

Au programme, conférence, ateliers de traduction, lectures en extérieur et à l'auditorium Tiziano Terzani de la bibliothèque, découvertes du patrimoine culturel.

 

Époque 1 :         Tour de table dans la langue des poètes

 

Mercredi 22, jeudi 23 et vendredi 24 avril - Les Matinales à la « Saletta Bigongiari »  :  dédiée à l'illustre poète italien du même nom, cette salle de la bibliothèque héberge les 5000 ouvrages documentaires du Fonds Bigongiari rassemblés sous l'autorité de P.F. Iacuzzi ; elle sera le théâtre des ateliers de traduction poétique. Fruit de collaborations à la fois bilatérales et collectives, les poèmes objets des traductions * donnent lieu à des débats animés et pointent tout l'enjeu de la justesse de cette pratique de translation d'un idiome vers l'autre : coller au plus près du texte  dans un souci de fidélité, adapter parfois jusqu'à réécrire dans sa langue, se fondre dans la peau du poète étranger pour retranscrire au mieux son style, tels sont les éléments qui ont nourri les échanges des participants assis autour de la table. 

Quand la donne du jeu et la quête du sens se croisent puis se fécondent, l'aventure peut commencer. **

Le coeur devenu différent, l'esprit relié **, l'aventure continue...

Au retour, impressions et poèmes ont fleuri de part et d'autre dans le sillage des rencontres.

 

Le mura dei poeti.jpg

  

 

Face à face nos langues

au commerce de mots,

regarde au magasin

LesMatinales_MC_AP.jpgles réserves de sens,

pèse à leur trébuchet

le métal de syllabes,

choisis l’or des vocables

à leur fine musique.

Face à face nos corps

nos amours nos énigmes,

désir d’identité :

autrui est-il le même 

ou suis-je singulier

derrière mes remparts ?

Les murailles du moi

rendraient vaines les flèches

dirigée vers les cœurs

que l’on voudrait gagner ?

Mais l’acte de traduire

et son vœu de séduire

rendent heureux le négoce :

du poème invité

à franchir les frontières

un luxe de paroles

différemment rythmées

ajoute d’autres moires

à son éclat premier !

 

 

André Ughetto

 

 

 

 Avril au damier.jpg

 

 

 

 

 

 

 

ATELIER 1

 

Ils ôtent un mot, puis l’autre, en déploient dix, monnaie d’échange,

forment rayures de tout cela. Ils se partagent à pleines dents

la phrase livrée  du poème du jour, la placent sur le dos de la table

pour instruire leurs bricolages minutieux.

 

L’un s’aventure, l’autre retranche. La formule se cherche, pierre secrète

à frotter jusqu’au feu.

 

Ou bien non. Ils ne font  que glisser dans le calque incertain,

porter l’empreinte à l’athanor.

 

Dans le peu à peu des propositions, passé les écueils et les manques,

le poème se dessinera au milieu d’eux

une manière double.

 

Une ressemblance équivoque qui, tour à tour, les inquiète, les réjouit.

 

 

 

ATELIER 2

 

En marge du désordre promis aux officiants, j’habite désormais

une vitrine sous laquelle je laisse  les minutes m’envahir.

Lettre décachetée, je m’expose au temps qui posera ici ses yeux

en trait d’union.

 

Le déchiffrement d’un jour

qui a choisi de se poser  sur cette aile fragile

me tient lieu de

plein exercice.

 

Qui croira que je saurai rester là dans cette enclave de bibliothèque

sans troubler les passants,

leur enseigner comment

attendre l’aube d’un jour de vie depuis longtemps déjà

révolu ?

 

 

 

ATELIER 3

 

Quelque chose s’entreprend qu’on ne sait dire.

Entre l’intime concision de quelques mots, tressés sur page,

et l’univers en extension des voix

qui se prolongent à l’infini.

 

Plus l’on fixe et plus l’on déploie. Leçon de la matinée.

 

Le poète présent regarde avec la curiosité d’un encore vivant

s’en aller son travail  dans un autre berceau de langage.

 

Rappelle-moi qui je fus

quand le monde des regards multipliés

n’existait pas, dit-il, quand  le monde de l’autre

se terrait encore dans son premier tremblement ?

 

 

                                                    Dominique Sorrente

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NB : * Les poèmes traduits lors des ateliers seront publiés dans son prochain numéro d'automne par la prestigieuse revue italienne de poésie comparée Semicerchio, partenaire des rencontres du jumelage poétique à Pistoia.

** Citations extraites de Parole première, texte fondateur du Scriptorium.

Pages liées :

  • rubrique Agenda
  • poèmes des ateliers de traduction publiés en partie (Angèle Paoli) sur le site Terres de femmes (ici & ici).